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RU 486: esito coerente della 194 e dell’aborto come diritto

RU 486: esito coerente della 194 e dell’aborto come diritto

Quando fu approvata la legge 194, il tenore letterale dei suoi articoli e gli intenti dei suoi promotori individuavano nell’intervento abortivo l’extrema ratio: si sarebbe proceduto a esso solo se la fase della prevenzione/dissuasione non fosse riuscita a far recedere la gestante dall’ivg grazie alla prospettazione da parte del medico o del consultorio di “concrete alternative all’aborto”.

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Centro studi Livatino: sconcerto per le scelte della Regione Lombardia sulla RU 486

Centro studi Livatino: sconcerto per le scelte della Regione Lombardia sulla RU 486

Lunedì 17 dicembre la Giunta regionale della Lombardia ha varato un provvedimento che rende possibile la somministrazione del composto abortivo RU 486 anche in regime di day hospital, e comunque senza necessità di ricovero. Una decisione analoga è stata adottata dalla Regione Umbria. Pubblichiamo – ricavandolo dal quotidiano Avvenire dell’8 dicembre – un intervento dell’on. Eugenia Roccella, che esprime le ragioni contrarie a tali decisioni regionali; è al tempo stesso condivisibile e allarmante la considerazione conclusiva dell’ex sottosegretario al Welfare secondo cui l’introduzione in Italia della ‘kill pill’ punta a superare i pur formali vincoli della legge 194/1978, nella direzione di una “privatizzazione”, e quindi di una ulteriore banalizzazione, della vicenda abortiva, senza trascurare i danni per la salute della donna derivanti dall’uso del composto chimico, sui quali vi è una casistica significativa.

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Il Centro studi Livatino: una voce libera nel mondo del diritto

Il Centro studi Livatino: una voce libera nel mondo del diritto

 L’anno che sta per concludersi – uno dei più drammatici della storia recente – ha visto il Centro studi Rosario Livatino impegnato quotidianamente, anche nei mesi estivi, nell’illustrare pro e contro delle norme di eccezione varate per l’emergenza Covid 19, e per evitare che l’attenzione concentrata sui danni della pandemia impedisse di valutare la gravità di leggi ancora in discussione come quella sull’omofobia o di decisioni giudiziarie ostili alla vita e alla famiglia.

  Insieme alla cura giornaliera del nostro sito e all’uscita della rivista L-Jusabbiamo curato, grazie all’editore Cantagalli, la pubblicazione del libro Omofobi per legge? sul testo Zan e del libro In vece del Popolo italiano, sulla crisi della magistratura a partire dal caso Palamara, con echi e riprese dalle principali testate mediatiche.

  Durante il primo lockdown abbiamo presentato un ricorso al TAR Lazio, tuttora pendente, contro la decisione del Governo di sospendere la celebrazione della S. Messa.

  Abbiamo allo studio iniziative giudiziarie riguardanti la gestione domiciliare dell’aborto farmacologico (RU 486) e la vendita ai minori senza prescrizione medica della pillola EllaOne.

    Su queste materie siamo costantemente impegnati in webinar – taluni dedicati specificamente ai giovani -, in attesa di riprendere le attività “in presenza”.

    Per proseguire abbiamo bisogno del Tuo aiuto.

   Diventa nostro socio o rinnova l’iscrizione, col versamento della quota di autofinanziamento, che è di:

euro 110,00 in via ordinaria

euro 36,50 per socio con meno di 35 anni

euro 15,00 junior fellow (studenti universitari)

libera come segno di sostegno.

Il versamento può effettuarsi mediante bonifico bancario su cc intestato al

Centro Studi Livatino recante il seguente IBAN: IT33S0200805101000103922950 

oppure tramite PayPal.

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