Votate contro la ‘morte di Stato’. Norme prevedono eutanasia
ROMA
(ANSA) – ROMA, 13 DIC – “Ascolti la coscienza! Voti contro la ‘morte di Stato'” Questo l’appello rivolto ad ogni Senatore dal centro studi Livatino nel giorno in cui riprende l’esame del ddl sul biotestamento. “La legislatura che sta per concludersi verrà ricordata come quella della più forte concentrazione di leggi ostili alla famiglia e alla vita, in linea con decisioni giudiziarie che hanno quasi sempre preceduto le scelte del Parlamento” scrive nell’appello il centro studi. “La legge sulle cosiddette dat conclude con distruttiva coerenza un percorso demolitorio: le norme in essa contenute hanno la sostanza dell’eutanasia – si aggiunge – dell’abbandono del soggetto debole, della compromissione della professione medica, dell’introduzione del principio della disponibilità della vita”. Per le ragioni esposte il centro studi Livatino chiede a ciascun senatore “di votare contro la ‘morte di Stato’. Non è sufficiente, grazie anche alle leggi approvate e alla sentenze pronunciate negli ultimi cinque anni, ritrovarsi in una Nazione che registra un drastico calo delle nascite, e un parallelo e altrettanto significativo aumento dei morti? Perché non rendersi conto che l’eutanasia a cui ella si appresta a dare il suo voto costituisce il sigillo funesto a un Paese avviato sulla strada della sua scomparsa demografica e culturale?” “Faccia prevalere la sua coscienza sulle indicazioni di partito – si dice infine nell’appello – Non lasci il suo nome iscritto fra i sostenitori del nuovo totalitarismo”.(ANSA).
“La legge sulle c.d. dat conclude con distruttiva coerenza un percorso demolitorio: le norme in essa contenute hanno la sostanza dell’eutanasia, dell’abbandono del soggetto debole, della compromissione della professione medica, dell’introduzione del principio della disponibilità della vita”, così inizia la lettera che il Centro studi Livatino ha indirizzato a ogni membro del Senato, invitando i senatori a non votare la legge sul testamento biologico attualmente in discussione.
“Ci sono momenti nella Storia nei quali un coraggio non dimostrato prima diventa occasione di riscatto – scrivono dal centro studi -. Ancora oggi si ricordano con ammirazione coloro che, vivendo in regimi totalitari, hanno preferito il rispetto della propria coscienza all’ossequio a tirannie antiumane”.
All’appello è allegata una nota riassuntiva e aggiornata che mette in fila le criticità della legge e i punti inemendabili cui i magistrati e i docenti del Livatino rimandano per chiedere ai senatori “di votare contro la ‘morte di Stato’ “. “Non è sufficiente – spiegano -, grazie anche alle leggi approvate e alla sentenze pronunciate negli ultimi cinque anni, ritrovarsi in una Nazione che registra un drastico calo delle nascite, e un parallelo e altrettanto significativo aumento dei morti? Perché non rendersi conto che l’eutanasia a cui ella si appresta a dare il suo voto costituisce il sigillo funesto a un Paese avviato sulla strada della sua scomparsa demografica e culturale?”.
Per questo, conclude il Centro studi Livatino, “faccia prevalere la sua coscienza sulle indicazioni di partito. Non lasci il suo nome iscritto fra i sostenitori del nuovo totalitarismo”.