Feb 17, 2023
Il suicidio di massa degli anziani per risolvere i problemi economici legati all’invecchiamento della popolazione. La soluzione-provocazione proposta per il Giappone da un professore di economia di Yale, Yusuke Narita, sta sollevando polemiche in tutto il mondo. Ma qual è senso di queste affermazioni così violente e disumane?
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Feb 16, 2023
Il fine vita non può diventare terreno di sperimentazione di soluzioni giurisprudenziali creative. La Corte Costituzionale ha posto dei paletti: i giudici sono tenuti a rispettarli ed il legislatore non deve farsi condizionare da fughe in avanti che lasciano indietro solo la dignità dei più deboli.
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Set 12, 2022
Prima il caso dj Fabo, poi quello Trentini, ora quello di Elena. Ogni volta l’esponente radicale alza il tiro al fine di ottenere l’omicidio di Stato per via giudiziaria. Ma le toghe e la politica possono intervenire per fermare il macabro spettacolo.
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Ago 12, 2022
Torniamo sul caso di Archie Battersbee, fatto morire per ordine dell’autorità giudiziaria il 6 agosto mentre era ricoverato al Royal London Hospital, nonostante l’opposizione dei genitori. Pietro Dubolino, presidente di sezione emerito della Corte di Cassazione, sottolinea i rischi derivanti dall’assumere da parte del potere pubblico come parametro “the best interest” del soggetto di volta in volta interessato.
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Ago 8, 2022
La morte di Archie conduce con sé anche la morte dello Stato di diritto poiché il diritto non è più espressione della tutela dei più deboli quale cifra della natura umana che si incarna nella relazionalità.
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Lug 18, 2022
Il 15 luglio 2022 l’High Court of Justice inglese, nella persona del giudice Anthony Hayden, ha autorizzato il personale medico-sanitario del Royal London Hospital a distaccare il ventilatore attualmente applicato al dodicenne Archie Battersbee, contro il volere dei genitori, proseguendo nel percorso della ‘morte di Stato’ verso chi non è autonomo e non ha prospettive di personale benessere.
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Giu 20, 2022
Divenute legge all’unanimità fin dal 2010, finora hanno avuto scarsa attuazione a causa della carenza di fondi. Ma per la stessa Corte costituzionale sono un passaggio fondamentale, e bisogna dare sostegno ai familiari.
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Mar 23, 2022
Il testo unificato in materia di ‘morte medicalmente assistita’, approvato dalla Camera il 10 marzo 2022 agevola la procedura di suicidio assistito, accentua la sua identità eutanasica; non prescrive più al medico e al Comitato per la valutazione clinica di tenere conto delle ragioni familiari e sociali che motivano la richiesta di morte; consente al Comitato di accertare la volontà di morire del paziente anche in modalità telematica; restringe l’obiezione di coscienza. Esso non contiene alcun impegno di spesa per attuare la disciplina, e quindi per favorire l’accesso alle cure palliative e per aiutare le famiglie. Emblematica del valore conferito alla vita, alla dignità e all’autonomia del malato, è la disciplina provvisoria che consentirebbe l’accesso al suicidio assistito per un tempo di 270 giorni dall’eventuale approvazione definitiva, in assenza delle garanzie procedurali minime previste dallo stesso t.u.
di Carmelo Domenico Leotta
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Mar 16, 2022
Invece di aiutare malati e disabili si discute la legge sull’eutanasia. Invece di rilanciare la scuola si prova a facilitare il consumo di droga. Costa fatica uscire dal Paese dei balocchi.
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Mar 10, 2022
Il testo unificato sull’eutanasia, approvato oggi alla Camera, altro non è che una legge 194/1978 che, invece che al concepito, ha nel mirino l’ammalato, il disabile, l’anziano non autosufficiente. Della 194 il testo odierno mutua la forma, la struttura, la dinamica, in taluni passaggi perfino la lettera (come emerge sovrapponendo le parti sull’obiezione di coscienza).
Non prevedendo un centesimo di euro a sostegno della terapia del dolore, o dell’aiuto che al paziente in difficoltà può venire dai caregiver, essa rende ipocrita l’insieme di belle parole che avvolgono la sostanza; e la sostanza è che le spese per anziani e disabili sono un costo che il sistema sanitario non intende più sostenere.
Per rendere meglio l’idea, come l’art. 1 della 194 proclamava che “l’interruzione volontaria della gravidanza (…) non è mezzo per il controllo delle nascite”-, e sappiamo come è andata a finire – così l’eventuale seguito del lavoro parlamentare potrebbe aggiungere al testo sull’eutanasia un proclama del tipo “la morte volontaria medicalmente assistita, di cui alla presente legge, non è strumento per il controllo della spesa pubblica”.
Perché invece sarà proprio questo.