L’altro ieri abbiamo celebrato la ricorrenza dei 40 anni dalla pubblicazione del nuovo Codice di Diritto canonico riprendendo una riflessione sul tema del Beato Rosario Livatino, il quale evidenziava l’importanza del diritto per la vita della Chiesa. A tale riflessione si affianca oggi quella del prof. Paolo Cavana, ordinario di Diritto ecclesiastico nella Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) di Roma, sull’importanza del nuovo Codice e sulle prospettive di aggiornamento.
A chi scrive non può che far piacere che il nuovo vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, l’avv. Fabio Pinelli, abbia citato Rosario Livatino, indicando come manifesto della sua azione il richiamo fatto dal magistrato siciliano alla credibilità.
Testo della relazione di Gianluca Grasso, presentata al Convegno “L’attualità del Beato Rosario Livatino” il 18 gennaio 2023 presso la biblioteca di Santa Maria sopra Minerva, Roma, organizzato da Centro Studi Rosario Livatino.
Orazione finale tenuta da Domenico Airoma, procuratore della Repubblica di Avellino e vice-presidente del Centro Studi Livatino, in occasione della Santa Messa conclusiva della peregrinatio della reliquia del Beato Rosario Angelo Livatino, tenutasi a Roma a Santa Maria degli Angeli il 21 gennaio 2023.
Intervento del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, al convegno “L’eredità del beato Rosario Livatino”, tenutosi a Roma il 18 gennaio 2023.
Riportiamo di seguito i messaggi dei ministri Roberto Calderoli, Alessandra Locatelli, Matteo Piantedosi, Gilberto Pichetto Fratin, Gennaro Sangiuliano, Giuseppe Valditara, del vice ministro Edoardo Rixi, e del Sottosegretario di Stato, Lucia Albano, pervenutici in occasione del convegno “L’attualità del beato Rosario Livatino”, tenutosi a Roma il 18 gennaio 2023.
“A pochi giorni di distanza dall’arresto di Matteo Messina Denaro, celebriamo la figura del beato Rosario Livatino. Ispirato da un cattolicesimo profondo, egli svolse la sua attività di contrasto alla criminalità organizzata con professionalità, rigore morale, fermezza e instancabile impegno, fino al sacrificio della sua stessa vita. Oggi raccogliamo i frutti del seme della giustizia che Livatino coltivò durante la sua giovane carriera, resistendo alle intimidazioni della mafia e opponendosi a logiche compromissorie e all’indifferenza. La sua storia è un esempio di grande attualità per le giovani generazioni e per la politica. Ci ispira a proseguire il nostro servizio tenendo sempre lontani facili accomodamenti e lusinghe, perché come diceva Livatino: “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”.
Prof. Avv. Mauro Ronco Presidente Centro Studi Rosario Livatino Via Crescenzio, 86 00193 Roma
Autentico testimone dei valori della Repubblica, Rosario Livatino, ucciso in un vile agguato mafioso mentre si recava al Tribunale di Agrigento, sua sede di servizio, ha sacrificato la propria vita per affermare i valori dello Stato di diritto contro la cieca violenza della criminalità. Nella consapevolezza del ruolo che la Costituzione affida alla Magistratura, Livatino ha svolto le sue funzioni con rigore morale, autorevolezza, instancabile dedizione, senso del dovere.
La memoria del suo esempio invita tutti a proseguire nella battaglia a difesa della legalità, rinnovando l’impegno a cui tutti siamo chiamati per contrastare ogni forma di criminalità, con la stessa coerenza e determinazione che hanno contraddistinto il suo agire.
L’odierno convegno costituisce preziosa occasione per mantenere vivo il ricordo del giudice Livatino e mi è grato rivolgere a quanti vi interverranno il saluto più cordiale.
Ieri, 10 gennaio 2023, ha fatto ritorno alla casa del Padre il card. George Pell. Il suo cuore non ha retto, dopo un intervento chirurgico all’anca. Ripubblichiamo di seguito un articolo del prof. avv. Mauro Ronco, emerito di Diritto penale dell’Università di Padova e presidente del Centro Studi Livatino, scritto all’indomani del proscioglimento del prelato dall’accusa per un reato gravissimo.
Tutti parlano di “Stato di diritto” ma forse non tutti sanno cosa sia. Stato organico o Stato accentratore? Libertà o tirannia? Una riflessione per cercare di capire quando è nato e che cosa sia in realtà.
Le Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza n. 38162 emessa in camera di consiglio l’8 novembre 2022 e pubblicata il successivo 30 dicembre, hanno ribadito che la maternità surrogata – anche laddove avvenga in forma gratuita ‒ è sempre da considerarsi una pratica “che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”, come già affermato dalla Corte costituzionale. Il bambino nato da maternità surrogata all’estero non può quindi essere riconosciuto in Italia come figlio della coppia ma semmai soltanto di quello che ha dato il proprio apporto biologico. Di conseguenza, l’ufficiale di stato civile è tenuto a rifiutare la trascrizione degli atti di nascita stranieri che riconoscono il rapporto di genitorialità tra un bambino nato a seguito di maternità surrogata e il genitore d’intenzione (che non ha alcun rapporto biologico con il minore) per contrarietà all’ordine pubblico internazionale.