Set 9, 2023
Cinquanta anni fa, il 2 settembre, John Ronald Reuel Tolkien, moriva. Tolkien non è semplicemente un ripetitore di cose già dette o di epopee epiche già narrate. Egli trae dall’armadio dell’epica e delle tradizioni europee elementi, motivi, personaggi su cui innesta intuizioni personalissime e una grandiosa capacità di rivisitazione di storie e significati. Non a caso, sin dall’uscita dell’opera, ciò che ha affascinato e interessato i lettori de Il Signore degli Anelli è l’operazione “umana, troppo umana”, ma basilare, della reductio ad unum. L’opera di Tolkien è anzitutto un autentico manuale di sopravvivenza tra gli errori e gli orrori della Modernità. Per scoprirlo, bisogna necessariamente ricorrere alla sana filosofia; vale a dire a quella filosofia per la quale la metafisica non costituisce un impedimento, ma la via privilegiata per accedere alla realtà. Tra i più deleteri errori ed orrori della Modernità, infatti, vi è sicuramente quello di aver negato il diritto di esistenza alla metafisica e di aver dichiarato guerra al mito e alla fiaba. Ciò assume particolare rilevanza per quel che concerne la costruzione di un immaginario nel quale i valori di una civiltà possano riflettersi ed incarnarsi.
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Lug 23, 2023
Lo sfondo storico di tutto il pensiero intorno alla giustizia e al diritto nella letteratura greca primitiva fu il sorgere della nuova polis, che prese la sua forma caratteristica durante il settimo e sesto secolo, e culminò nella democrazia ateniese del quinto secolo. La lotta per un nuovo ordine sociale che doveva prendere il posto della vecchia società aristocratica fu chiaramente descritta da autori contemporanei come Solone e Teognide. È bensì vero che essi videro la grande rivoluzione del loro tempo da punti di vista opposti, dato che Solone era il campione del popolo mentre Teognide rappresentava la classe un tempo privilegiata che era stata privata da poco dei suoi poteri ereditari. Ma anche la classe dirigente spodestata si univa nell’appello per il diritto e la giustizia dato che lo stabilirsi di un saldo ordine legale era la sua sola speranza di sopravvivere. La legge era il porto nel quale le due parti trovavano un ancoraggio sicuro nella tempesta che entrambe le minacciava.
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Mag 27, 2023
Rispetto al significato generalmente attribuito al termine díke, nettamente diverso è quello che nel mondo greco viene assegnato ai termini usati per indicare il diritto, o la legge, che del diritto rappresenta al tempo stesso il fondamento e l’espressione più compiuta. Secondo Eraclito, dunque, il nómos, la «legge», è espressione di una misura, di una razionalità divina. Solo in quanto è «riflesso» di quella divina, la legga umana può vantare una sua legittimità. Al di fuori di questo fondamento, ove il nómos venga concepito come formulazione autonoma, esso perde ogni validità.
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Apr 29, 2023
Correva l’anno 70 a.C. ai primi di gennaio, un giovane avvocato dell’Urbe di nome Marco Tullio Cicerone, presenta al pretore Manlio Acilio Glabrione, presidente del tribunale per i reati di concussione, una richiesta formale di accusa contro Gaio Verre, governatore di Roma nella provincia di Sicilia per tre anni. Glabrione concede all’avvocato Cicerone 110 giorni per trovare tutte le prove possibili per incastrare l’accusato e arrivare al processo, fissato per la fine di aprile, con l’inchiesta chiusa. Il reato è quello di avere sfruttato a suo favore una provincia per assecondare i suoi giochi politici. Le requisitorie contro Verre divennero famose nel mondo antico e ancora oggi, conosciute con il nome di Verrine. Quest’opera oltre ad avere avuto un impatto letterario di rilievo, che ancora continua ad esercitare il suo fascino, offre molteplici spunti d’indagine al fine di sondare il terreno friabile del fenomeno corruttivo. Il processo a Verre e le orazioni ciceroniane rivelano infatti tratti di sorprendente attualità e pongono il focus su alcuni profili della corruzione che non smettono mai di creare interrogativi.
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Apr 1, 2023
Il capolavoro di Lucano, intitolato Bellum civile o Pharsalia (come lo stesso autore lo chiama nel testo), mostra il disastro e la rovina cui hanno portato le guerre intestine. Mentre Virgilio (e sulla sua scia successivamente Livio) esprime il sentimento collettivo dei Romani ritenendo che dopo le guerre civili Roma sembra nascere ad una nuova grandezza, nei versi di Lucano emerge invece un tono cupamente pessimistico. L’unica guerra che può essere considerata giusta è quella che è contraddistinta da una missione civilizzatrice. Non c’è missione civilizzatrice, non c’è progresso, invece, nelle guerre civili.
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Feb 25, 2023
Venerdì 17 febbraio presso l’aula Vanvitelli dell’Avvocatura dello Stato si è tenuta la presentazione dell’ultimo volume pubblicato da Umberto Apice, magistrato e scrittore: “UNA MUSA per TEMI. Diritto e processi in letteratura” (Lastaria editore).
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Feb 18, 2023
È fuori ogni dubbio che Apuleio avesse a disposizione una vasta cultura giuridica da sfruttare in chiave letteraria. Studente di grammatica, oratoria e filosofia a Cartagine e Atene, la sua professionalità come avvocato traspare nelle Metamorfosi. Infatti, gli avvenimenti autobiografici del processo a Sabrata per crimen magiae sono ripresi diverse volte all’interno delle Metamorfosi, offrendo al lettore riferimenti giuridico-legali che mirano a rendere evidente la (s)corretta applicazione di pratiche e procedure giuridiche, dimostrando da parte di Apuleio un interesse storico nei riguardi delle istituzioni giuridiche in sé o della conoscenza delle stesse da parte del Madaurense o da parte dei suoi lettori.
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Dic 3, 2022
Nella filosofia antica, sofisti, quali Glaucone e Trasimaco, contrappongono il nomos alla physis, e sostengono che le leggi vengono fatte sulla base di una convenzione fra gli uomini perché ognuno si astenga dall’offendere un suo simile a condizione che il suo simile si astenga dall’offendere lui. Questa tesi è ripresa da Epicuro e da Lucrezio. Il libro V del De Rerum Natura di Lucrezio (I a.C.) è, a parte gli accenni dei Sofisti, il primo documento della teoria del contratto sociale, che avrà largo successo in età moderna (la ritroveremo in Hobbes, Locke e Rousseau).
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Nov 26, 2022
Petronio presenta e ritrae un mondo corrotto, popolato da personaggi squallidi e anonimi, che traggono soddisfazione solo dai piaceri più immediati. In questo disincantato affresco non potevano mancare gli attori del mondo del diritto anch’esso decadente.
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Nov 13, 2022
Alla dottrina giusromanistica non è certo sfuggita la peculiare conoscenza virgiliana in materia giuridica. Nell’Ottocento si era occupata del tema sia nell’ambito di ricerche specificamente dedicate allo studio dell’opera virgiliana, sia in sillogi di carattere più generale, volte all’analisi complessiva della conoscenza del diritto da parte dei poeti latini. Di particolare rilievo l’atteggiamento culturale e poetico di Virgilio nei confronti della guerra concepita dai Romani come una rottura traumatica delle naturali relazioni pacifiche tra i popoli: che ha sempre necessità di una giustificazione, bellum iustum piumque, cioè avere una giusta causa.
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