fbpx

C-Fam (Centro per la Famiglia e per i Diritti Umani) è una organizzazione no profit a scopo educativo e di ricerca che, sin dalla sua fondazione, nel 1997, interagisce tanto con le delegazioni nazionali presso le Nazioni Unite, quanto con il pubblico in generale. E’ nata con la missione di difendere la vita e la famiglia, in riposta all’emergere delle internazionali agende abortiste e di disintegrazione della famiglia, società ed individuo, che si resero palesi nelle conferenze ONU del Cairo e di Pechino, nel 1994 e nel 1995. 

Da allora, incessantemente, C-Fam ha svolto – e continua a svolgere – il prezioso ruolo di informare, a mezzo delle sue pubblicazioni, politici nazionali, conferenze episcopali, coalizioni pro life e pro family di ogni angolo della terra, e milioni di singoli individui . Attraverso il Friday Fax, la sua pubblicazione settimanale, C-Fam denuncia le distruttive politiche pro-aborto e denatalità, nonché quelle a supporto della “gender theory” e ostili alla tutela della donna, orchestrate dai burocrati internazionali e ignote alla maggior parte dei cittadini. Grazie alla continua produzione di approfonditi documenti di analisi giuridica e sociale, C-Fam raggiunge le stanze di centinaia di politici nazionali e delegati internazionali, contribuendo a una attività di lobbying pro-family e pro-life che si fonda su ragione e diritto.

In questi 20 anni, il personale di C-Fam ha partecipato a ogni importante evento ONU – da quello che ha deciso l’istituzione della Corte Penale Internazionale alla Convenzione per i diritti delle persone con disabilità, da Cairo+5 a Pechino+5). Ogni anno il suo staff difende la maternità, i bambini e la vita durante lo svolgersi della Commissione sullo Stato della Donna (CSW). In queste sedi, C-Fam presta aiuto alle delegazioni nazionali che vogliano resistere alle aggressive agende dei diritti sessuali e del controllo della popolazione, offrendo loro linguaggio ed argomentazioni appropriati.  

Ad oggi, oltre alla presenza a New York, C-Fam è attiva nell’ambito della Organizzazione degli Stati Americani, con sede a Washington DC. Esserci nella capitale federale rende più fruttuoso il dialogo tra lo staff di C-Fam e i politici di Capitol Hill. In sede Europea, C-Fam contribuisce al lavoro delle organizzazioni locali, per mezzo di un quotidiano, intenso e felice rapporto di collaborazione, che in certi casi dura da un decennio. 

Ho personalmente iniziato a lavorare per C-Fam lo scorso anno, dopo essere stata attiva nelle battaglie pro life e pro family in Italia. Seguo le orme di personalità illustri quali il Presidente di C-Fam, Austin Ruse, Piero Tozzi, Susan Yoshihara, Stefano Gennarini. Nel corso della ultima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ho visto in prima persona le agende abortiste infiltrarsi in risoluzioni nate per proteggere i bambini dalla violenza nelle scuole o in famiglia; ho scoperto agenzie ONU parlare di bambini transgender; soprattutto, ho visto le delegazioni degli stati che difendono vita e famiglia mantenere un assordaante silenzio davanti a tutto questo. L’articolo che segue è un breve riassunto, redatto dal mio collega ed avvocato statunitense Stefano Gennarini, dei migliori momenti del 2016, dei successi della nostra coalizione nell’anno appena trascorso. Purtroppo, come visibile sul nostro sito, si sono registrati anche momenti terribili

Con questo intervento si rende visibile la collaborazione fra C-Fam e il Centro Studi Livatino. 

Marianna Orlandi, Ph.D, 

Public Relations Specialist, 

C-Fam

—————————————-

Facciamo seguire all’articolo della dottoressa Orlandi il riassunto in lingua italiana di un paio di articoli apparsi sulla newsletter di C-Fam, che facevano un bilancio dell’attività dell’ONU nel 2016, con riferimento agli ambiti di vita e famiglia.

Potete trovare la versione integrale degli articoli in lingua inglese qui e qui.

Buone notizie:

1.L’aborto non è un diritto umanitario

Nel 1990 i gruppi pro-aborto non riuscirono a far dichiarare l’aborto come diritto umano e da allora i tentativi di promuoverlo sotto il cappello del diritto umanitario si sono moltiplicati. Lo scorso maggio il Segretario Generale ha partecipato a una conferenza sull’umanitarismo a Istanbul e in quell’occasione c’è stato un tentativo di far rientrare aborto e diritti LGBT sotto il diritto umanitario, ma è fallito.

2.I gruppi abortisti non sono ancora in grado di controllare gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Il 2016 è stato il primo anno in cui erano in vigore gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile e i gruppi pro-aborto sono stati delusi dal fatto che il Segretario Generale abbia deciso di evitare ogni nuovo obiettivo che potesse essere oggetto di possibili controversie. Gli stati membri delle Nazioni Unite non hanno ancora approvato gli indicatori prescritti dai burocrati dell’ONU.

3.Riconoscimento della pericolosità di Depo Provera

Dopo anni di in cui negava, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato ad ammettere che i contraccettivi ormonali a lungo termine promossi da numerose ONG in Africa comportano dei rischi per la salute, tra cui perdita di densità ossea e aumento di rischio di contrarre l’AIDS. 

 4.L’Assemblea Generale ha stralciato l’educazione sessuale globale

L’assemblea generale quest’anno ha eliminato ogni riferimento alla “educazione sessuale globale” (quella che prescrive di insegnare la masturbazione a bambini di tre anni). Grazie al Gruppo degli Stati Africani e ai suoi sforzi incessanti per proteggere la famiglia e I bambini, i promotori europei e latino americani della risoluzione dei Diritti dei Bambino hanno deciso di stralciare l’educazione sessuale globale. Inoltre a Panama e in altri paesi latino-americani decine di migliaia di persone hanno marciato contro tale educazione. Anche negli USA i burocrati del governo stanno iniziando a riconoscere che un’educazione basata sull’astinenza sessuale è più efficace di una basata sul “sesso sicuro”.

 4.(sic! Ci sono due punto 4.) Gli amici della famiglia si organizzano all’ONU

 Il gruppo di circa due dozzine di stati che va sotto il nome di “Gruppo degli amici della famiglia” ha un’influenza crescente. Il gruppo ha promosso eventi di alto livello, tra i quali uno sul diritto dei bambini di conoscere e di essere allevati dalla madre e dal padre. Il gruppo lavora a stretto contatto con una coalizione di organizzazioni della società civile, il cui sponsor principale è proprio C-Fam.

5.Sempre più stati si ribellano contro l’imperialismo culturale della burocrazia internazionale

In particolare la Polonia ha accusato i burocrati del Consiglio d’Europa di nutrire degli interessi nell’industria dell’aborto. Il Paraguay si è opposto all’agenda pro-aborto dell’Organizzazione degli Stati Americani. Il Congresso USA ha deciso ammonire i commissari ONU per i Diritti Umani per aver usato l’epidemia Zika per promuovere l’aborto. Purtroppo l’Irlanda, un tempo pro-life, si è unita ai burocrati internazionali.

 

Cattive notizie: in effetti le peggiori degli ultimi anni

1.L’ONU conferisce un mandato per orientamento sessuale e identità di genere 

Un regalo finale delI’amministrazione Obama: per la prima volta nella storia dell’ONU è stato stabilito un mandato sulla base della nozione di “orientamento sessuale e identità di genere” da parte del Consiglio per I Diritti Umani, poi confermato nell’Assemblea Generale. A seguito dell’attentato di Orlando si è giunti a stabilire un nuovo incarico di esperto indipendente su violenza e discriminazione sulla base di ”orientamento sessuale e identità di genere”. Tuttavia il voto è stato contestato e non va considerato la prova di una norma internazionale in tal senso e neppure di un consenso generalizzato.

2.I pro-vita e famiglia tentennano nell’Assemblea Generale

La coalizione di stati che si opponeva alle politiche di salute sessuale e riproduttiva si è frammentata durante quest’anno di negoziati cruciali. Gli stati hanno iniziato ad accettare queste politiche. In precedenza il solo modo di far accettare tali termini in una risoluzione era di far riferimento a precedenti risoluzioni che escludevano un diritto internazionale di aborto, ora i leader pro-life accettano i termini senza tale caveat.  La cosa è partita alla Commissione sullo stato delle donne e ha portato a cattive dichiarazioni sull’AIDS ed è stata adottata nei negoziati Habitat III.

3.L’Assemblea Generale approva la Campagna Globale anti-bullismo

Mentre si celebra la sconfitta dell’educazione sessuale globale, lamentiamo l’avvio di un’ampia campagna lanciata dall’Assemblea Generale per promuovere le politiche contro il bullismo nelle scuole. Sappiamo tutti che tale compagna non ha nulla a che fare con la protezione dei bambini dal bullismo ma riguarda la promozione dell’omosessualità tra i bambini in età scolare, come provano le linee guida dell’UNESCO contro il bullismo, esposte in un report costato 300.000 dollari e finanziato dall’Olanda. Il report si focalizza esclusivamente sul bullismo sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, tralasciando il bullismo che riguarda peso, aspetto, religione, etnia o altre ragioni. Si tratta di un atto di indottrinamento al vangelo omosessualista e bisogna aspettarsi presto tale genere di programmi in tutte le scuole.

4.Il corpo di trattati ONU raggiunge un nuovo vertice

Il Comitato per i Diritti Economici e Sociali era stato diffidato cinque anni fa dal pubblicare un commento generale sulla “salute sessuale e riproduttiva”. Gli Stati contestavano al comitato una competenza su questi argomenti. Quest’anno a sorpresa ha pubblicato il suo Commento Generale 22, ed è peggio di quel che si potesse immaginare, includendo un gran numero di assurdità.

Si sostiene che le nazioni devono ripudiare le leggi che proibiscono l’aborto e la sodomia, devono finanziare l’aborto attraverso l’assistenza sanitaria, rifiutare finanziamenti agli stati che hanno restrizioni sull’aborto, disporre l’educazione sessuale senza il consenso dei genitori, rimuovere l’obiezione di coscienza, ”sradicare le barriere sociali in termini di norme o credenze” sull’omosessualità, monitorare e regolare fornitori privati di assistenza sanitaria, assicurazioni, scuole, istituzioni per la cura dei fanciulli, garantendo non solo l’aborto, ma anche servizi di salute sessuale, sotto i quali si possono annoverare le operazioni per il cambio di sesso. La risoluzione non è vincolante, ma verrà verosimilmente usata per forzare l’agenda in tutto il mondo.

5.La burocrazia ONU stampa francobolli esplicitamente LGBT nonostante le obiezioni di paesi membri

Sei soggetti per francobolli con immagini esplicite che promuovono omosessualità, transessualità e genitori gay. Gli stati membri del Gruppo degli amici della famiglia se ne sono lamentati con il Segretario Generale, che li ha ignorati. 

Share