
CONVEGNO: “25 ANNI DOPO – ROSARIO LIVATINO: DIRITTO, ETICA, FEDE”
RASSEGNA STAMPA:
ADNKRONOS, venerdì 18 settembre 2015, 13:05:42
MAFIA: POSTULATORE CAUSA BEATIFICAZIONE, LIVATINO ‘ GUARITORE’ DAL MALIGNO
Roma, 18 set. (Adnkronos) – Il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla
mafia venticinque anni fa, ha cacciato il maligno nel corso di
esorcismi. La circostanza è accaduta in un paio di occasioni, in
Sicilia. A raccontare i particolari all’ Adnkronos è don Giuseppe
Livatino, il postulatore della causa di beatificazione del giudice
assassinato il 21 settembre di 25 anni fa. “Lo spirito di Rosario
Livatino – racconta il postulatore – si è presentato in due casi di
esorcismo. In uno dei due non era stato nemmeno invocato”.
Gli esorcismi , come racconta don Livatino, sono avvenuti in Sicilia,
a Messina e a Lentini. “Non c’è nulla di programmato in questi casi-
sottolinea il postulatore – Si tratta di racconti spontanei fatti da
esorcisti. Siamo davanti al maligno, che rivela la presenza del servo
di Dio” che libera dal demonio.
Il giudice assassinato dalla mafia non è stato invocato col nome
Rosario. “Il nome – spiega il postulatore – evoca Maria e il demonio
non pronuncia mai il suo nome. Lo spirito di Livatino è stato evocato
col nome Angelo, che è il secondo nome del giudice”.
Le due circostanze degli esorcismi di per sé non imprimeranno una
accelerazione alla causa di beatificazione, che è ancora in fase
diocesana. “Tuttavia – sottolinea don Livatino – si tratta di eventi
incredibili nei quali non c’è nulla di programmato”.
La causa di beatificazione procede per arrivare alla beatificazione di
un uomo che “per 38 anni ha vissuto nella coerenza del Vangelo.
Rosario – dice il postulatore- non sarà beatificato in conseguenza del
martirio ma per la vita vissuta secondo il Vangelo”. A Rosario
Livatino è già stato riconosciuto un miracolo: la guarigione dal morbo
di Hodgkin di una donna del Nord Italia.
ITP, venerdì 18 settembre 2015, 15:27:42
LIVATINO: GRASSO “PUNTO RIFERIMENTO PER CHI CREDE IN GIUSTIZIA”
ROMA (ITALPRESS) – “Il sacrificio non cercato di Livatino lo ha
reso un punto di riferimento ideale per tutti coloro, magistrati e
non, che credono nella giustizia”. Lo ha detto il presidente del
Senato, Pietro Grasso, aprendo il convegno “25 anni dopo – Rosario
Livatino: diritto, etica, fede”.
“Davanti alla sua tomba, sempre sommersa di fiori, si trovano
biglietti, messaggi, testimonianze soprattutto di giovani – ha
aggiunto Grasso -, che hanno compreso il suo messaggio che suona
rivoluzionario nella sua semplicita’: coltivare l’ ideale della
legalita’, dell’ eguaglianza dinanzi alla legge e, a costo della
vita, fare fino in fondo, senza timori reverenziali e senza
compromessi, il proprio dovere”. Per il presidente Grasso “nostro
dovere e’ mantenere viva la memoria di un uomo che ha incarnato,
con l’ esempio di una vita schiva dedicata alla giustizia,
l’ essenza dei valori democratici che uniscono questo Paese e in
cui noi ci riconosciamo”.
ITP, venerdì 18 settembre 2015, 15:33:46
LIVATINO: GRASSO “BELLA NOTIZIA PROCESSO BEATIFICAZIONE”
ROMA (ITALPRESS) – “E’ recente la bella notizia dell’ avviamento
del processo di beatificazione di Rosario Livatino, che Giovanni
Paolo II defini’ ‘ un martire della giustizia, e indirettamente
della fede’: un giudice, un uomo che univa a una profonda fede la
concezione laica del suo ruolo. Lo ha detto il presidente del
Senato, Pietro Grasso, aprendo il convegno “25 anni dopo – Rosario
Livatino: diritto, etica, fede”. “Suonano sempre attuali le sue
parole: non vi sara’ chiesto se siete stati credenti ma se siete
stati credibili”, ha aggiunto Grasso.
ADNKRONOS, venerdì 18 settembre 2015, 15:37:54
MAFIA: GRASSO, LIVATINO PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI CREDE IN GIUSTIZIA
Roma, 18 set. (AdnKronos) – Con l’ omicidio del giudice Rosario
Livatino, avvenuto il 21 settembre del 1990 per mano della mafia, “il
Paese ha scoperto la storia di un uomo semplice, dal volto pulito, che
è diventato per tutti il giudice ragazzino”. Lo ha detto il presidente
del Senato, Pietro Grasso, nel corso del convegno dal titolo “25 anni
dopo – Rosario Livatino: diritto, etica, fede”, in corso a
Montecitorio.
“Giovanni Paolo II – ha proseguito Grasso – lo definì un martire della
giustizia e della fede. Livatino univa a una profonda fede la
concezione laica del suo ruolo. Il suo sacrificio non cercato, lo ha
reso un punto di riferimento ideale per tutti coloro che, magistrati o
non, credono nella Giustizia”, ha concluso la seconda carica dello
Stato.
ITP, venerdì 18 settembre 2015, 15:47:22
GOVERNO: ORLANDO “LOTTA ALLE MAFIE SFIDA DECISIVA”
ROMA (ITALPRESS) – “La lotta alla criminalita’ organizzata e’ una
sfida decisiva che questo governo ha inteso affrontare con tenacia
e determinazione, definendo e rafforzando i poteri del’ autorita’
anticorruzione”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea
Orlando, intervenendo al convegno “25 anni dopo – Rosario
Livatino: diritto, etica, fede”.
“Sin da subito, ci siamo posti come obiettivo quello di rafforzare
gli strumenti per il contrasto alle mafie e alla criminalita’
organizzata – ha aggiunto Orlano – e gli strumenti preventivi
essenziali per trasmettere il senso della presenza delle
autorita’, la mafia purtroppo non conosce crisi, anzi nella crisi
prospera, la difesa alla legalita’ richiede uno sforzo generale”.
ITP, venerdì 18 settembre 2015, 15:49:12
MAFIA: ORLANDO “NOSTRO DOVERE RICORDARE MAGISTRATI UCCISI”
ROMA (ITALPRESS) – “Rosario Livatino fu ucciso dalla mafia per il
lavoro che stava svolgendo come giudice, in anni difficili,
affrontando tutti i rischi senza incertezze e senza timore”.
Lo ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando,
intervenendo al convegno ’25 anni dopo – Rosario Livatino:
diritto, etica, fede’. “Livatino intendeva la sua professione di
magistrato nel senso di professione e insieme vocazione – ha
aggiunto Orlando – una grande missione alla quale votarsi con
tenacia e passione. Il nostro dovere e’ quello di ricordarlo e
ricordare insieme a lui tutti i magistrati uccisi dalla mafia.
L’ azione di contrasto alla mafia ci impegna e ci deve impegnare
ancora oggi con la stessa determinazione”.
ITP, venerdì 18 settembre 2015, 15:59:20
LIVATINO: LEGNINI “SOTTRATTE ENERGIE INSOSTITUIBILI”
ROMA (ITALPRESS) – “Gli assassini dei giudici per mano delle
mafie hanno sottratto alla giustizia energie professionali e
morali insostituibili”. Lo ha detto il vicepresidente del Csm,
Giovanni Legnini, intervenendo al convegno “25 anni dopo – Rosario
Livatino: diritto, etica, fede”. “A Rosario Livatino si deve
riconoscere un lascito di valori di grande attualita’ e rilievo –
ha aggiunto Legnini -. Livatino invita all’ equilibrio, richiama la
sempre vive questione del rapporto tra magistratura e politica
nella ricerca di una disciplina equilibrata”.
AGI, venerdì 18 settembre 2015, 15:59:44
Mafia: Boldrini, proseguire battaglia Livatino anche su cultura
Mafia: Boldrini, proseguire battaglia Livatino anche su cultura
(AGI) – Roma, 18 set. – “Niente come le parole utilizzate dallo
stesso Livatino durante una conferenza sul ruolo del giudice
puo’ descrivere meglio i principi che ispirarono la sua azione:
‘ Il giudice di ogni tempo deve essere ed apparire indipendente,
e tanto puo’ esserlo ed apparire ove egli stesso lo voglia, e
deve volerlo per essere degno della sua funzione e non tradire
il suo mandato'”. A ricordarlo e’ la presidente della Camera,
Laura Boldrini, in un messaggio al convegno “25 anni dopo
Rosario Livatino: diritto etica e fede”, organizzato in
occasione del 25mo anniversario dell’ uccisione del giudice per
mano della ‘ Stidda’ agrigentina.
“Rosario Livatino si mantenne sempre fedele al suo mandato:
ne sono dimostrazione il rigore e l’ integrita’ con cui condusse
le sue inchieste, grazie alle quali sono stati svelati i legami
tra la mafia e il mondo degli affari ed e’ stato cosi’ inflitto
un duro colpo agli interessi economici dell’ organizzazione
criminale – aggiunge Boldrini – A distanza di venticinque anni
dalla sua morte, occorre proseguire la battaglia di Livatino,
dei magistrati e delle Forze dell’ ordine accompagnandola con
un’ opera di educazione civile e culturale come pure con
l’ adeguamento del quadro normativo. E’ in questa prospettiva
che il Parlamento ha adottato in questa legislatura, tra le
altre, la legge sullo scambio politico mafioso, le disposizioni
in tema di anticorruzione e di cessazione dei vitalizi per i
condannati in via definitiva per gravi reati, tra cui quelli di
mafia e corruzione”, conclude la presidente di Montecitorio.
ANSA, venerdì 18 settembre 2015, 16:03:23
Mafia: Boldrini, proseguire battaglia Livatino
(ANSA) – ROMA, 18 SET – “Niente come le parole utilizzate
dallo stesso Livatino durante una conferenza sul ruolo del
giudice può descrivere meglio i principi che ispirarono la sua
azione: Il giudice di ogni tempo deve essere ed apparire
indipendente, e tanto può esserlo ed apparire ove egli stesso lo
voglia, e deve volerlo per essere degno della sua funzione e non
tradire il suo mandato”. Lo ha detto la presidente della Camera
Laura Boldrini intervenendo al convegno in occasione dell’
anniversario del’ uccisione del giudice Livatino.
“Rosario Livatino – ha aggiunto – si mantenne sempre fedele
al suo mandato: ne sono dimostrazione il rigore e l’ integrità
con cui condusse le sue inchieste, grazie alle quali sono stati
svelati i legami tra la mafia e il mondo degli affari ed é stato
così inflitto un duro colpo agli interessi economici dell’
organizzazione criminale. A distanza di venticinque anni dalla
sua morte, occorre proseguire la battaglia di Livatino, dei
magistrati e delle Forze dell’ ordine accompagnandola con un’
opera di educazione civile e culturale come pure con
l’ adeguamento del quadro normativo. È in questa prospettiva che
il Parlamento ha adottato in questa legislatura, tra le altre,
la legge sullo scambio politico mafioso, le disposizioni in tema
di anticorruzione e di cessazione dei vitalizi per i condannati
in via definitiva per gravi reati, tra cui quelli di mafia e
corruzione”.
AskaNews, venerdì 18 settembre 2015, 16:03:44
Legnini: Livatino grande esempio per giovani e per il Paese
Ricordo del giudice ucciso 25 anni dalla mafia
Roma, 18 set. (askanews) – “Rosario Livatino rappresenta una
figura di grande esempio e valore per i giovani e per il Paese”.
Lo ha detto Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio
superioe della magistratura, intervenuto al convegno dal titolo
“25 anni dopo – Rosario Livatino: diritto, etica, fede”, il
giudice ucciso a 37 anni dalla mafia.
Livatino, come tanti altri magistrati uccisi dalla mafia, ha
aggiunto il vice presidente del Csm, rappresentano risorse e
intelligenze sottratte al contrasto alle organizzazioni
criminali.
Legnini ha poi ricordato anche le riflessioni del giovane
magistrato. Livatino – ha detto Legnini – vede nel magistrato
una grande responsabilità nell’ ordinamento e anche dalle sue
riflessioni” e dalle sua analisi emerge che “la tanto agognata
riforma della giustizia non puo essere affidata a formule facili
e sempiflicatrici e che non puo essere, in una democrazia
moderna, compito di una minoranza”.
AskaNews, venerdì 18 settembre 2015, 16:10:38
Orlando: mafia non è nulla di fisiologico e invincibile
Ricordato giudice Livatino ucciso 25 anni fa dalla mafia
Roma, 18 set. (askanews) – Le mafie non sono “nulla di
fisiologico e invincibile” e questo oggi si può affermare anche
grazie al sacrificio del giudice Livatino e di uomini e servitori
dello Stato come lui”. Così il ministro dela Giustizia Andrea
Orlando intervenuto al convegno dal titolo “25 anni dopo –
Rosario Livatino”, il giudice ucciso dalla mafia.
“Livatino è un giudice che portò avanti il suo lavoro con
equilibrio, tenacia e passione”, ha ricordato il ministro.
ITP, venerdì 18 settembre 2015, 16:25:28
LIVATINO: BOLDRINI “PROSEGUIRE SUA BATTAGLIA”
ROMA (ITALPRESS) – “Desidero rivolgere il mio saluto piu’ cordiale
ai partecipanti al convegno ’25 anni dopo Rosario Livatino:
diritto etica e fede’, organizzato in occasione del 25°
anniversario dell’ uccisione del giudice per mano della ‘ Stidda’
agrigentina. Niente come le parole utilizzate dallo stesso
Livatino durante una conferenza sul ruolo del giudice puo’
descrivere meglio i principi che ispirarono la sua azione: ‘ Il
giudice di ogni tempo deve essere ed apparire indipendente, e
tanto puo’ esserlo ed apparire ove egli stesso lo voglia, e deve
volerlo per essere degno della sua funzione e non tradire il suo
mandato'”. Lo scrive la presidente della Camera, Laura Boldrini,
nel suo messaggio al convegno che si tiene a Montecitorio in
memoria del magistrato.
“Rosario Livatino si mantenne sempre fedele al suo mandato: ne
sono dimostrazione il rigore e l’ integrita’ con cui condusse le
sue inchieste, grazie alle quali sono stati svelati i legami tra
la mafia e il mondo degli affari ed e’ stato cosi’ inflitto un
duro colpo agli interessi economici dell’ organizzazione criminale
– aggiunge -. A distanza di venticinque anni dalla sua morte,
occorre proseguire la battaglia di Livatino, dei magistrati e
delle Forze dell’ ordine accompagnandola con un’ opera di educazione
civile e culturale come pure con l’ adeguamento del quadro
normativo. E’ in questa prospettiva che il Parlamento ha adottato
in questa legislatura, tra le altre, la legge sullo scambio
politico mafioso, le disposizioni in tema di anticorruzione e di
cessazione dei vitalizi per i condannati in via definitiva per
gravi reati, tra cui quelli di mafia e corruzione”.
ADNKRONOS, venerdì 18 settembre 2015, 16:31:35
MAFIA: BOLDRINI, PROSEGUIRE BATTAGLIA LIVATINO
Roma, 18 set. (AdnKronos) – “Niente come le parole utilizzate dallo
stesso Livatino durante una conferenza sul ruolo del giudice può
descrivere meglio i principi che ispirarono la sua azione: ‘ Il giudice
di ogni tempo deve essere ed apparire indipendente, e tanto può
esserlo ed apparire ove egli stesso lo voglia, e deve volerlo per
essere degno della sua funzione e non tradire il suo mandato'”. Così
la presidente della Camera Laura Boldrini, in un messaggio rivolto ai
partecipanti del convegno “25 anni dopo Rosario Livatino: diritto
etica e fede”, organizzato in occasione dell’ anniversario
dell’ uccisione del giudice per mano della ‘ Stidda’ agrigentina.
“Rosario Livatino – prosegue Boldrini – si mantenne sempre fedele al
suo mandato: ne sono dimostrazione il rigore e l’ integrità con cui
condusse le sue inchieste, grazie alle quali sono stati svelati i
legami tra la mafia e il mondo degli affari ed è stato così inflitto
un duro colpo agli interessi economici dell’ organizzazione criminale”.
“A distanza di venticinque anni dalla sua morte, occorre
proseguire la battaglia di Livatino, dei magistrati e delle Forze
dell’ ordine accompagnandola con un’ opera di educazione civile e
culturale come pure con l’ adeguamento del quadro normativo”,
sottolinea la terza carica dello Stato.
“È in questa prospettiva – conclude Boldrini – che il Parlamento ha
adottato in questa legislatura, tra le altre, la legge sullo scambio
politico mafioso, le disposizioni in tema di anticorruzione e di
cessazione dei vitalizi per i condannati in via definitiva per gravi
reati, tra cui quelli di mafia e corruzione”.
ITP, venerdì 18 settembre 2015, 16:51:22
LIVATINO: DAMBRUOSO “ESEMPIO PERFETTA SIMBIOSI RAGIONI GIUSTIZIA – FEDE”
ROMA (ITALPRESS) – Il questore della Camera dei Deputati Stefano
Dambruoso (Scelta Civica), che per 4 anni come magistrato
inquirente ha lavorato nelle stesse stanze dove aveva lavorato il
Giudice Livatino negli anni immediatamente successivi alla sua
uccisione per mano della mafia, in occasione del convegno “25 anni
dopo Rosario Livatino: diritto, etica, fede”, oggi alla Camera dei
Deputati, ha ricordato il giudice siciliano come un magistrato
“profondamente consapevole dell’ incidenza di ogni suo atto
d’ ufficio nella sfera giuridica di altri soggetti e percio’ sempre
impegnato nella ricerca della verita’, lontano da compromessi e
dalle paure sulle possibili conseguenze. Sulla base di tali
convinzioni”, ha proseguito Dambruoso, “Livatino non ha mai
condiviso l’ introduzione del principio della responsabilita’
civile dei magistrati che – secondo Livatino – avrebbe
rappresentato un condizionamento per il magistrato che anziche’
decidere per l’ affermazione della giustizia avrebbe il piu’ delle
volte agito per evitare ripercussioni disciplinari o patrimoniali
rinunciando del tutto alla sua indipendenza, punendo l’ azione e
premiando l’ inazione, l’ inerzia, l’ indifferenza professionale.
Dambruoso, sottolineando “il rigore morale che ha portato il
Giudice Livatino a sfidare gli intoccabili ed a pagare con la vita
per il suo lavoro”, ha indicato Livatino come “esempio di
integrita’ e senso del dovere, frutto di una perfetta simbiosi tra
le ragioni della giustizia ed una incrollabile e profondissima
fede cristiana” ed ha concluso con le sue parole: “Il sommo atto
di giustizia e’ necessariamente sommo atto di amore, se e’
giustizia vera”.
ANSA, venerdì 18 settembre 2015, 16:54:02
Mafia: Dambruoso, Livatino esempio integrità e senso dovere
(ANSA) – ROMA, 18 SET – Il giudice Livatino “esempio di
perfetta simbiosi tra ragioni della giustizia e fede cristiana”.
Il Questore della Camera Stefano Dambruoso (Scelta Civica), che
per 4 anni come magistrato inquirente ha lavorato – nelle stesse
stanze dove aveva lavorato il Giudice Livatino – negli anni
immediatamente successivi alla sua uccisione per mano della
mafia, in occasione del convegno “25 anni dopo Rosario Livatino:
diritto, etica, fede” tenutosi oggi alla Camera dei Deputati ha
ricordato il giudice siciliano come un magistrato “profondamente
consapevole dell’ incidenza di ogni suo atto d’ ufficio nella
sfera giuridica di altri soggetti e perciò sempre impegnato
nella ricerca della verità, lontano da compromessi e dalle paure
sulle possibili conseguenze. Sulla base di tali convinzioni”, ha
proseguito Dambruoso, “Livatino non ha mai condiviso
l’ introduzione del principio della responsabilità civile dei
magistrati che – secondo Livatino – avrebbe rappresentato un
condizionamento per il magistrato che anziché decidere per
l’ affermazione della giustizia avrebbe il più delle volte agito
per evitare ripercussioni disciplinari o patrimoniali
rinunciando del tutto alla sua indipendenza, punendo l’ azione e
premiando l’ inazione, l’ inerzia, l’ indifferenza professionale.
Dambruoso, sottolineando “il rigore morale che ha portato il
Giudice Livatino a sfidare gli intoccabili ed a pagare con la
vita per il suo lavoro”, ha indicato Livatino come “esempio di
integrità e senso del dovere, frutto di una perfetta simbiosi
tra le ragioni della giustizia ed una incrollabile e
profondissima fede cristiana” ed ha concluso con le sue parole:
“Il sommo atto di giustizia é necessariamente sommo atto di
amore, se é giustizia vera”.
AGI, venerdì 18 settembre 2015, 16:54:23
Mafia: Dambruoso, Livatino esempio simbiosi giustizia e fede
(AGI) – Roma, 18 set. – Il Questore della Camera dei Deputati
Stefano Dambruoso (Scelta Civica), che per 4 anni come
magistrato inquirente ha lavorato nelle stesse stanze dove
aveva lavorato il Giudice Livatino negli anni immediatamente
successivi alla sua uccisione per mano della mafia, in
occasione del convegno “25 anni dopo Rosario Livatino: diritto,
etica, fede” tenutosi oggi alla Camera dei Deputati ha
ricordato il giudice siciliano come un magistrato
“profondamente consapevole dell’ incidenza di ogni suo atto
d’ ufficio nella sfera giuridica di altri soggetti e percio’
sempre impegnato nella ricerca della verita’, lontano da
compromessi e dalle paure sulle possibili conseguenze. Sulla
base di tali convinzioni”, ha proseguito Dambruoso, “Livatino
non ha mai condiviso l’ introduzione del principio della
responsabilita’ civile dei magistrati che – secondo Livatino –
avrebbe rappresentato un condizionamento per il magistrato che
anziche’ decidere per l’ affermazione della giustizia avrebbe il
piu’ delle volte agito per evitare ripercussioni disciplinari o
patrimoniali rinunciando del tutto alla sua indipendenza,
punendo l’ azione e premiando l’ inazione, l’ inerzia,
l’ indifferenza professionale. Dambruoso, sottolineando “il
rigore morale che ha portato il Giudice Livatino a sfidare gli
intoccabili ed a pagare con la vita per il suo lavoro”, ha
indicato Livatino come “esempio di integrita’ e senso del
dovere, frutto di una perfetta simbiosi tra le ragioni della
giustizia ed una incrollabile e profondissima fede cristiana”
ed ha concluso con le sue parole: “Il sommo atto di giustizia
e’ necessariamente sommo atto di amore, se e’ giustizia vera”.
ANSA, venerdì 18 settembre 2015, 16:56:19
Orlando, mafie fatto storico ma non fisiologico
(ANSA) – ROMA, 18 SET – “Sappiamo che le mafie sono un fatto
storico ma nulla di fisiologico e invincibile”. Lo ha
sottolineato il ministro della Giustizia Andrea Orlando nel
corso della commemorazione, alla Camera, dei 25 anni della morte
del giudice Livatino.
“Episodi che ci preoccupano non devono mettere in discussione
un cambio di atteggiamento che é irreversibile”.
ADNKRONOS, venerdì 18 settembre 2015, 16:56:25
MAFIA: DAMBRUOSO (SC) , LIVATINO ESEMPIO SIMBIOSI TRA GIUSTIZIA E FEDE
Roma, 18 set. (AdnKronos) – Il Questore della Camera dei deputati
Stefano Dambruoso (Scelta Civica), che per 4 anni come magistrato
inquirente ha lavorato nelle stesse stanze dove aveva lavorato il
giudice Livatino, negli anni immediatamente successivi alla sua
uccisione per mano della mafia, in occasione del convegno “25 anni
dopo Rosario Livatino: diritto, etica, fede” tenutosi oggi a
Montecitorio ha ricordato il giudice siciliano come un magistrato
“profondamente consapevole dell’ incidenza di ogni suo atto d’ ufficio
nella sfera giuridica di altri soggetti e perciò sempre impegnato
nella ricerca della verità, lontano da compromessi e dalle paure sulle
possibili conseguenze”.
“Sulla base di tali convinzioni – ha proseguito il parlamentare –
Livatino non ha mai condiviso l’ introduzione del principio della
responsabilità civile dei magistrati che (secondo Livatino) avrebbe
rappresentato un condizionamento per il magistrato che anziché
decidere per l’ affermazione della giustizia avrebbe il più delle volte
agito per evitare ripercussioni disciplinari o patrimoniali
rinunciando del tutto alla sua indipendenza, punendo l’ azione e
premiando l’ inazione, l’ inerzia, l’ indifferenza professionale”.
Dambruoso, sottolineando “il rigore morale che ha portato il giudice
Livatino a sfidare gli intoccabili ed a pagare con la vita per il suo
lavoro”, lo ha indicato come “esempio di integrità e senso del dovere,
frutto di una perfetta simbiosi tra le ragioni della giustizia ed una
incrollabile e profondissima fede cristiana” ed ha concluso con le sue
parole: “Il sommo atto di giustizia è necessariamente sommo atto di
amore, se è giustizia vera”.
ANSA, venerdì 18 settembre 2015, 17:05:20
Bindi, Antimafia parte strutturale del nostro paese
(ANSA) – ROMA, 18 SET – “In questo paese, se é vero che le
mafie fanno parte strutturalmente della nostra storia, anche la
lotta alla mafia é una parte strutturale”. Lo ha detto la
presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi alla
commemorazione della morte del giudice Rosario Livatino. Bindi
ha annunciato che proporrà alla Commissione una relazione e la
pubblicazione degli atti sull’ assassinio del giudice per mettere
i documenti a disposizione della comunità come é stato fatto
“per Portella della Ginestra e per il caso Impastato”. (ANSA).
AGI, venerdì 18 settembre 2015, 17:07:29
Mafia: Bindi, anche antimafia parte strutturale nostra storia
(AGI) – Roma, 18 set. – “Se le mafie in questo Paese fanno
parte strutturale della nostra storia, anche la lotta alla
mafia e’ una parte strutturale della storia del Paese”. Cosi’
la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy
Bindi, intervenuta oggi ad un convegno alla Camera per
ricordare Rosario Livatino, il giudice siciliano ucciso dalla
mafia 25 anni fa, il 21 settembre 1990. Bindi ha inoltre
annunciato la proposta, che intende avanzare alla Commissione
antimafia, di “discutere e approvare” una relazione, da
trasmettere poi al Parlamento, dedicata proprio al caso
Livatino.
AskaNews, venerdì 18 settembre 2015, 17:19:03
Grasso: Livatino per me è stato sempre un punto di riferimento
“Essere esempio di come deve essere un magistrato
Roma, 18 set. (askanews) – “Il giudice Livatino per me è stato
sempre un punto di riferimento personale e continua a essere
l’ esempio di come deve essere il magistrato e di come deve
trovare considerazione e autorevolezza per quello che è, per come
appare oltre per quello che fa”. Così il presidente del Senato,
Pietro Grasso, a margine del convegno alla Camera
“25 anni dopo – Rosario Livatino: diritto, etica, fede”, ricorda
il magistrato, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990.
AGI, venerdì 18 settembre 2015, 17:29:44
Giustizia: Legnini, Livatino modello equilibrio per toghe
(AGI) – Roma, 18 set. – Rosario Livatino “rifuggi’ da due
immagini semplicistiche: quella del giudice ‘ bocca della
legge’, insensibile e rigido alle domande sociali in
evoluzione; e quella del magistrato schierato nel tentativo di
riequilibrare le ingiustizie sociali, attraverso l’ uso
alternativo del diritto e la sua interpretazione orientata alle
congiunture macroeconomiche: Livatino invita all’ equilibrio, da
rintracciare proprio nell’ attenta lettura dei valori
costituzionali e nel rapporto con la legge”. A ricordarlo e’ il
vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, nel corso di un
convegno, organizzato alla Camera, in memoria del giudice
assassinato dalla mafia 25 anni fa.
“Viene poi in rilievo – ha aggiunto il numero due di
Palazzo dei Marescialli – la sempre viva questione del rapporto
tra magistratura e politica, nonche’ la ricerca di una
disciplina equilibrata perche’ anche i magistrati possano
accedere alla vita pubblica del Paese, senza tuttavia scalfire
le prerogative di autonomia e indipendenza dell’ ordine
giudiziario. Sono temi che Livatino affronta lungo due
direttrici fondamentali: le conseguenze e le premesse teoriche
alla base dell’ accesso dei magistrati alle cariche politiche;
l’ appartenenza di costoro ad altri soggetti associativi”.
Livatino, ha concluso Legnini, “vede nel magistrato piu’ che un
ruolo e una funzione, una grande responsabilita’ verso
l’ ordinamento”.
AGI, venerdì 18 settembre 2015, 17:34:53
Livatino: Grasso, punto riferimento per chi crede in Giustizia
(AGI) – Roma, 18 set. – “Il sacrificio non cercato di Ro
Livatino lo ha reso un punto di riferimento ideale per tutti
coloro, magistrati e non, che credono nella giustizia”. Lo ha
detto il presidente del Senato Pietro Grasso al convegno
“25 anni dopo. Rosario Livatino: diritto, etica e fede”.
“Davanti alla sua tomba, sempre sommersa di fiori, si
trovano biglietti, messaggi, testimonianze soprattutto di
giovani che hanno compreso il suo messaggio che suona
rivoluzionario nella sua semplicita’: ‘ coltivare l’ ideale della
legalita’, dell’ eguaglianza dinanzi alla legge e, a costo della
vita, fare fino in fondo, senza timori reverenziali e senza
compromessi, il proprio dovere’. E il nostro dovere e’
mantenere viva la memoria di un uomo che ha incarnato, con
l’ esempio di una vita schiva dedicata alla giustizia, l’ essenza
dei valori democratici che uniscono questo Paese e in cui noi
ci riconosciamo”, ha detto ancora.
ANSA, venerdì 18 settembre 2015, 17:41:10
Mafia: Legnini, ha privato Paese di energie insostituibili
Grasso, mantenere memoria Livatino, riferimento nostri valori
(ANSA) – ROMA, 18 SET – “Gli assassinii di magistrati per
mano delle mafie hanno non solo privato del bene supremo della
vita molti tra i migliori giudici italiani, ma hanno sottratto
alla giustizia e all’ apparato di contrasto alla criminalità
organizzata energie professionali e morali insostituibili”. Lo
ha sottolineato il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, nel
corso della commemorazione, alla Camera, dei 25 anni della morte
del giudice Rosario Livatino.
Uomo di giustizia e di fede, per il quale é promossa una
causa di beatificazione, Livatino, fu ucciso dalla ‘ stidda’ a
soli 37 anni. Al ricordo del giudice, organizzato dal Centro
Studi Rosario Livatino diretto da Alfredo Mantovano, Domenico
Airoma e Filippo Vari, ha partecipato anche il presidente del
Senato, Pietro Grasso, allora collega di Livatino che ne ha
ricordato “il sacrificio non cercato”, che “lo ha reso un punto
di riferimento ideale per tutti coloro, magistrati e non, che
credono nella giustizia”. “E – ha aggiunto Grasso – il nostro
dovere é mantenere viva la memoria di un uomo che ha incarnato,
con l’ esempio di una vita schiva dedicata alla giustizia,
l’ essenza dei valori democratici che uniscono questo Paese e in
cui noi ci riconosciamo”.
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha sottolineato
che il giudice Livatino intendeva la sua professione “come
vocazione e aveva la libera convinzione che nel compimento del
proprio dovere sia compresa una missione. E’ nostro dovere
ricordarlo e ricordare tutti i magistrati uccisi dalla mafia”.
La presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, ha
preannunciato una relazione sull’ assassinio del giudice e la
pubblicazione degli atti.
ADNKRONOS, venerdì 18 settembre 2015, 18:09:19
MAFIA: BINDI, CONTRASTO E’ PARTE STRUTTURALE DELLA NOSTRA STORIA
‘ presto in Commissione antimafia relazione su Livatino’
Roma, 18 set. (AdnKronos) – “In questo Paese se le mafie fanno parte
strutturalmente della nostra storia anche il contrasto ne fa parte”.
Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare antimafia,
Rosi Bindi, intervenendo alla Camera a un convegno per ricordare il
giudice Rosario Livatino, a 25 anni dalla morte.
Bindi ha annunciato che proporrà alla Commissione “di discutere e
approvare una relazione su Livatino, che sarà trasmessa alle Camere e
che possa essere messa a disposizione della comunità”.
ADNKRONOS, venerdì 18 settembre 2015, 18:17:20
GIUSTIZIA: LEGNINI, DA LIVATINO ESEMPIO DI EQUILIBRIO E VALORI
‘ lascito di grande attualita’ e rilievo’
Roma, (AdnKronos) – Nell’ esperienza di Rosario Livatino “non è arduo
riconoscere un lascito, un riferimento costante a una costellazione di
valori di grande attualità e rilievo”. A sottolinearlo è stato il
vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, intervenuto a un convegno
alla Camera per ricordare il giudice siciliano, ucciso 25 anni fa
dalla mafia.
Livatino, ha ricordato Legnini, “mostra di voler rifuggire due
immagini semplicistiche: quella del giudice ‘ bocca della legge'” e
quella “del magistrato schierato nel tentativo di riequilibrare le
ingiustizie sociali, attraverso l’ uso alternativo del diritto e la sua
interpretazione orientata alle congiunture macroeconomiche. Livatino
invita all’ equilibrio, da rintracciare proprio nell’ attenta lettura
dei valori costituzionali e nel rapporto con la legge”.
Legnini ha poi evidenziato “la sempre viva questione del rapporto tra
magistratura e politica nonché la ricerca di una disciplina
equilibrata perché anche i magistrati possano accedere alla vita
pubblica del Paese, senza tuttavia scalfire le prerogative di
autonomia e indipendenza dell’ ordine giudiziario. Sono temi che
Livatino affronta lungo due direttrici fondamentali: le conseguenze e
le premesse teoriche alla base dell’ accesso dei magistrati alle
cariche politiche; l’ appartenenza di costoro ad altri soggetti
associativi”.
Livatino, ha detto ancora Legnini, “vede nel magistrato
più che un ruolo e una funzione, una grande responsabilità verso
l’ ordinamento. Ed è proprio su questo tema, la responsabilità
declinata nelle sue varie forme, che Livatino infine si sofferma,
preconizzando i rischi del conformismo giudiziario e
dell’ indebolimento dei principi di piena autonomia e indipendenza”.
“Nell’ analisi complessiva di Livatino – ha concluso il vicepresidente
del Csm – imparzialità e autonomia del giudice, garanzie dei diritti
dei cittadini, sensibilità per i mutamenti sociali, affiorano quali
valori che si sostengono reciprocamente, come avvinti da un legame di
coerenza e rigorosa linearità”.