D.L. n. 19 – Emendamenti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia
Nella giornata di domani 5 maggio l’aula della Camera dei Deputati è chiamata a esaminare e a votare la conversione in legge del D.L. 25 marzo 2020 n. 19, che all’art. 1 co. 2 lettera h) mantiene la sospensione delle cerimonie religiose, e quindi della possibilità di celebrare qualsiasi rito, non soltanto la Messa per i cattolici, per ogni confessione religiosa. Su questo sito si è più volte sottolineata l’irragionevolezza di tale preclusione e la grave violazione – che essa determina – della libertà religiosa e delle disposizioni costituzionali che la tutelano. Il Centro studi Livatino ha altresì proposto ricorso al TAR contro il dPCM 26/04/2020, nella parte in cui riprende tale sospensione.
Anche a seguito di una proficua interlocuzione sul tema con il nostro Centro Studi, esponenti di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno presentato emendamenti per superare la preclusione. La Lega – a firma dell’on. Pagano e di altri – propone la soppressione della lettera h) menzionata. Forza Italia – a firma dell’on. Gelmini e di altri – propone di limitare la sospensione di cui alla lettera h) alle cerimonie civili, e di aggiungere una lettera h bis), che prevede la “sospensione e limitazione delle cerimonie religiose qualora non siano garantire condizioni di sicurezza nelle modalità di accesso e deflusso ai luoghi di culto, nel distanziamento e nell’uso di dispositivi di tutela individuale”. Fratelli d’Italia – a firma dell’on. Meloni e di altri – propone di sostituire la lettera h) con la seguente: “subordinazione delle cerimonie civili o delle cerimonie e dei riti religiosi all’adozione di modalità idonee a evitare assembramenti di persone, con obbligo a carico del titolare del luogo di culto o del sito nel quale si tiene la cerimonia di predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio”.
Tutti gli emendamenti puntano a permettere la ripresa delle celebrazioni religiose, nell’ovvio rispetto delle misure di contenimento, così come avviene dall’inizio dell’emergenza per l’ingresso nei supermercati, sul presupposto che il parroco, o il rabbino, o il pastore, o l’imam mediamente abbiano la medesima capacità di gestire l’ingresso del responsabile di sala di un esercizio di alimentari, e senza che ci si limiti ai funerali.
Seguiremo i lavori alla Camera e ne forniremo aggiornamento.
Roma, 4 maggio 2020
Il Centro Studi Livatino