Ricorre in questi giorni il primo anniversario della scomparsa terrena di Carlo Casini, che per l’intera esistenza è stato fermo custode e promotore instancabile della dignità della vita umana nascente.
Come magistrato dapprima, allorché nel 1975, giovane pubblico ministero ricorse all’autorità della legge allo scopo di perseguire penalmente coloro che praticavano aborti clandestini sotto l’egida del Partito Radicale; successivamente come fondatore del Movimento per la Vita; e infine, per lunghi decenni, come difensore della vita nei Parlamenti d’Italia e di Europa, Carlo Casini è stato sempre rappresentante insigne e operoso a sostegno della nobile battaglia in difesa della vita e della dignità della donna.
Dopo la sconfitta del 17 maggio 1981 della proposta di abrogazione dell’iniqua legge abortista n. 194/1977, apparve sulla rivista Cristianità un articolo di Giovanni Cantoni che metteva in evidenza il campo dell’opera apostolica da svolgere dopo l’esito referendario.
Egli richiamava le parole del Pontefice San Giovanni Paolo II rivolte ai convegnisti di Missioni al Popolo per gli anni ’80: «Oggi bisogna aver pazienza, e ricominciare tutto da capo, dai “preamboli della fede” fino ai “novissimi”, con esposizione chiara, documentata, soddisfacente. È necessario formare le intelligenze, con ferme ed illuminate convinzioni, perché solo così si possono formare le coscienze».
Occorreva ricostruire, secondo Cantoni, le trincee a difesa della verità morale e giuridica, soprattutto della verità in ordine alla dignità umana della vita nascente. Quelle trincee erano rimaste sguarnite. Donne e uomini coraggiosi avrebbero dovuto ricominciare da capo la missione affinché queste verità fossero riscoperte, per divenire poi costume vissuto e riverberarsi in leggi giuste.
Carlo Casini ha dato l’esempio di questo lavoro umile, paziente, incessante.
Fondato il Movimento per la vita nel 1980, egli diede origine ai Centri Aiuto alla Vita (C.A.V.), al progetto Gemma, alle case di accoglienza per i bambini e le loro madri, creando una meravigliosa opera che ha preservato la vita di decine di migliaia di bimbi, che rischiavano la morte, con la gioia delle loro madri.
Carlo Casini ha combattuto la buona battaglia; ha mantenuto la fede (Paolo I Tm 4.7); ha tenuto accesa la causa della vita umana nascente e ha consegnato la fiamma dell’amore alle generazioni future. Lo accolga il Signore tra i giusti e ne seguano l’esempio instancabile quanti sono consapevoli del valore della vita umana e delle minacce che contro essa da ogni parte si muovono.