In Parlamento la gazzarra e gli attacchi contro Sentinelle in piedi. Il Sen. Lucio Malan interroga il Ministro dell’Interno.
Interrogazione
MALAN – Al Ministro dell’interno – Premesso che:
le manifestazioni del movimento “Sentinelle in piedi” sono state spesso impedite o fortemente disturbate da gruppi di facinorosi;
dall’agosto 2013 le “Sentinelle in piedi” manifestano nelle piazze italiane in modo non solo pacifico, ma addirittura silente, restando in piedi e leggendo un libro, contro il disegno di legge “Scalfarotto”, ora in discussione al Senato come AS 1052 recante “Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia”, ritenuto dalle “Sentinelle” liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia, lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione;
nel pomeriggio di sabato 9 novembre 2013, a Bergamo, poco dopo l’inizio di una manifestazione delle “Sentinelle”, un gruppo, autodenominatosi “Bergamo contro l’omofobia”, si è presentato in piazza per attuare azioni di disturbo, prima con striscioni e slogan, poi con insulti e grida;
il 7 dicembre 2013, circa 130 “Sentinelle” si sono date appuntamento nel “Sentierone” di Bergamo, con la partecipazione anche di famiglie e bambini piccoli; quasi subito si è presentato un gruppo di alcune decine di giovani provenienti dai centri sociali con fumogeni, che hanno cominciato a lanciare insulti, volgarità e cori ingiuriosi, cercando di avvicinarsi alle “Sentinelle”; la polizia è intervenuta formando un cordone, ma la tensione è salita sempre più e le forze dell’ordine sono state costrette a chiedere alle “Sentinelle” di terminare la veglia in anticipo e di ritirarsi in ordine a partire dalle ultime file. A questo punto gli antagonisti hanno cercato di aggirare gli agenti dirigendosi verso largo Belotti, dove le “Sentinelle” stavano sfollando; solo il blocco della polizia è riuscito a impedire il peggio; dai manifestanti sono partiti spintoni, calci e sputi agli agenti in divisa antisommossa e minacce alle “Sentinelle”;
fatti simili si sono verificati durante altre manifestazioni, senza che da parte delle “Sentinelle in piedi” vi siano state reazioni;
il 31 maggio 2014, le “Sentinelle”, dopo aver presentato regolare comunicazione, hanno tenuto una manifestazione davanti alla Prefettura di Lecce; poco dopo l’inizio, una cinquantina di attivisti di diversa estrazione ha scatenato una gazzarra durata per tutta la veglia: con urla e slogan ritmati i militanti hanno impedito che si ascoltassero le brevi comunicazioni previste all’inizio e alla fine della veglia, molestando i veglianti e mettendosi in 6 o 7 attorno a ciascuno di essi e, dileggiandoli, hanno esposto striscioni e palloncini e distribuito un lunghissimo volantino contenente le firme di decine di sigle, associazione LeA-Liberamente e Apertamente, Arcigay Salento, Agedo Lecce, Rete antirazzista, Arci Lecce, Coordinamento Puglia Pride 2014, Unione degli studenti, e così via; di questi fatti gli stessi “disturbatori” hanno pubblicato foto su internet;
a seguito dei fatti del 31 maggio a Lecce, l’associazione LeA, congiuntamente a Arcigay Salento, La Terra di Oz, Agedo Lecce e altri, ha pubblicato sul proprio profilo “Facebook” un comunicato in cui rivendicava la “contromanifestazione” e giustificato quelle svoltesi nelle altre città, quale precedente per atti analoghi futuri,
si chiede di sapere quali misure il Ministro in indirizzo intenda assumere per garantire in futuro anche alle “Sentinelle in piedi” il diritto costituzionale a manifestare il proprio pensiero.