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Su questo sito se ne è trattato il 28 febbraio 2017 e, con un intervento della prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, l’8 marzo 2017. Il caso è quello di due persone  dello stesso sesso, unite in matrimonio all’estero, che hanno chiesto la trascrizione nei registri dello stato civile del comune di Trento di un provvedimento della Superior Court of

Justice dell’Ontario, che a sua volta aveva accertato la genitorialità di uno di essi. I figli, nati da maternità surrogata in Canada, sono cittadini canadesi, mentre i due genitori hanno la cittadinanza italiana e hanno contratto matrimonio in Ontario.

 La coppia aveva impugnato il diniego del Comune in Tribunale il quale aveva respinto la domanda di trascrizione, mentre la Corte di appello di Trento ha riconosciuto l’efficacia nell’ordinamento italiano del provvedimento canadese, evocando l’interesse superiore del minore. La decisione è stata impugnata dal Ministero dell’interno e dal Procuratore generale della Corte di appello di Trento. Con l’ordinanza interlocutoria n. 4382/2018 depositata il 22 febbraio 2018 – che pubblichiamo a seguire – la prima sez. civile della Corte di Cassazione ha trasmesso la decisione alle Sezioni Unite Civili per stabilire se la trascrizione di un provvedimento con il quale è riconosciuta la genitorialità, acquisita all’estero, di una coppia dello stesso sesso, sia contraria all’ordine pubblico, ai sensi della legge n. 218/95. Questo perché la Corte di appello di Trento ha utilizzato una nozione assai limitata dell’ordine pubblico.
 Seguiremo la vicenda con nuovi interventi.

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