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Il Centro studi Livatino ha inviato ieri ai candidati alla presidenza della Regione Lazio dei tre principali schieramenti l’invito che segue. A esso ha risposto il dott. Stefano Parisi, per lo schieramento di centrodestra. Nessuna risposta dal presidente uscente Nicola Zingaretti, dello schieramento di centrosinistra, né dall’on. Roberta Lombardi, del M5S. 


 alla cortese attenzione                    

del presidente Nicola Zingaretti

dell’on. Roberta Lombardi

del dott. Stefano Parisi

Candidati alla presidenza della regione Lazio

Ill.mi,

in vista del voto del 4 marzo, chiediamo una posizione chiara sull’impegno che personalmente, e attraverso lo schieramento che sostiene ciascuno di Voi, intendono assumere per la prossima consiliatura sul tema-chiave dell’aiuto alla vita, quanto alla parte di competenza della Regione, e quindi:

  • per una concreta prevenzione dell’aborto e affiancamento alla gestante in difficoltà;
  • per un rispetto dell’obiezione di coscienza del medico e del personale sanitario, nei termini inequivoci stabiliti dall’articolo 9 della legge n. 194/1978;
  • per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza, quale principio intrinseco nell’ordinamento, in quanto implicitamente sancito dalla Costituzione, per il medico che sia chiamato ad atti nella sostanza eutanasici dalla recente legge n. 219/2017, sulle c.d. disposizioni anticipate di trattamento.

Il Centro studi Livatino, formato da magistrati, avvocati, notai e professori di università in materie giuridiche, non ha connotazioni partitiche ed è al di fuori della competizione elettorale. Ma lo è pure la materia appena evocata, a prescindere da riferimenti ideologici o politici.

Chiediamo pertanto a ciascuno di Voi di impegnare la Vostra forza politica per una azione di governo regionale coerente col fondamentale diritto alla vita. In attesa di un Vostro cortese riscontro, inviamo cordiali saluti.

Roma, 26 febbraio 2018

Il Centro Studi Livatino


Cari amici del Centro studi Livatino, ringraziandovi, rispondo alle vs sollecitazioni nei termini che seguono:

  • La legge 194/78 sulla interruzione volontaria di gravidanza deve essere attuata in base al principio del favor vitae che in essa e’ esplicitamente codificato. Il che significa, per il servizio sanitario regionale, garantire il pieno funzionamento delle attività di prevenzione e di affiancamento alle gestanti in difficoltà. Assumo con convinzione questo impegno qualora eletto.
  • Difendo e difenderò l’obiezione di coscienza del personale medico e sanitario quale è regolata dall’art. 9. Il concorso del servizio sanitario regionale per l’assunzione di ginecologi non obiettori è contrastante con i principi costituzionali e con lo stesso dettato della legge 194 perché discrimina i medici e prefigura a priori l’orientamento all’aborto. La motivazione del concorso è stata peraltro tutta ideologica perché secondo il rapporto periodico del ministero della salute non si ponevano ragioni di indisponibilità di personale.
  • Condivido l’esigenza di garantire l’obiezione di coscienza al personale medico ove richiesto di atti eutanasici in base alla legge 219/17. Sarà importante orientare il servizio sanitario regionale in relazione alla attuazione di questa legge perché in molte sue parti ambigua. In particolare i medici dovranno operare dialogando con il paziente ed i suoi familiari e osservando il criterio di appropriatezza delle delle cure così da evitare ogni forma di accanimento terapeutico.

 

Stefano Parisi

Roma, 27 febbraio 2018

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