(ANSA) – ROMA, 24 FEB – “Il maxi emendamento del Governo sulle unioni civili é al tempo stesso un diktat per il Parlamento, una grave lesione per la democrazia e un atto ingiusto, in quanto equipara alla famiglia fondata sul matrimonio le convivenze fra persone dello stesso sesso”. Lo afferma l’ avvocato Mauro Ronco, a nome del Centro studi Livatino di cui é presidente.
“Non é sufficiente il richiamo all’ art. 2 della Costituzione, o qualche altro maquillage al testo che era all’ esame dell’ aula del Senato, per cancellare la completa sovrapposizione, che il maxi emendamento realizza, fra regime matrimoniale e regime delle unioni civili: sono infatti espressamente richiamati per queste ultime gli articoli del codice civile che riguardano il matrimonio, e si aggiungono quota di legittima e reversibilità”,
prosegue la nota.
In quest’ ottica lo “stralcio della stepchild adoption ha il sapore della beffa: per quanto più volte affermato dalle Corti europee, da regimi equiparati non può restare fuori nulla: non la stepchild adoption, ma l’ adozione tout court da parte di una coppia omosessuale sarà inserita da qualsiasi giudice chiamato a pronunciarsi. Ciò accade senza che sia stato discusso un solo comma di un solo articolo neanche per una volta in una Commissione di merito. Un provvedimento lesivo del fondamento del corpo sociale viene imposto nel modo più antidemocratico”, conclude il Centro studi. (ANSA).