ll Codice e il Vangelo: dialettica del potere nel mondo di Don Camillo

ll Codice e il Vangelo: dialettica del potere nel mondo di Don Camillo

Il mondo narrativo di Don Camillo di Guareschi mette in scena la tensione tra diritto positivo e coscienza morale attraverso il confronto dialettico tra Don Peppone e Don Camillo. La comunità diventa spazio di negoziazione del giusto, mentre l’ironia funge da correttivo critico del potere. Ne emerge un modello di pluralismo giuridico fondato sul riconoscimento reciproco e sul limite etico della legge.

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Catone e la legge della libertà: giustizia, diritto e salvezza nella Divina Commedia

Catone e la legge della libertà: giustizia, diritto e salvezza nella Divina Commedia

La figura di Marco Porcio Catone l’Uticense, posta da Dante a guardia dell’Antipurgatorio nella Divina Commedia, rappresenta una delle più intense sintesi simboliche tra etica stoica, diritto naturale e libertà morale. In questo articolo, si analizza la presenza e la funzione giuridico-filosofica di Catone all’interno del poema, con particolare attenzione al suo ruolo come garante di una legge superiore alla giustizia terrena.

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Giustizia divina e ordine morale nei tre regni della Divina Commedia: retribuzione, misericordia e salvezza

Giustizia divina e ordine morale nei tre regni della Divina Commedia: retribuzione, misericordia e salvezza

La Divina Commedia è un’opera giuridica e teologica che mette in scena un sistema morale fondato sulla giustizia divina, intesa come equilibrio tra colpa, responsabilità, misericordia e destino eterno. Inferno, Purgatorio e Paradiso rappresentano tre modelli giuridici diversi ma coerenti, dove Dante esplora il significato del peccato, del pentimento e della beatitudine alla luce del diritto divino. Questo articolo analizza la struttura della giustizia divina nei tre regni, soffermandosi sui criteri di distribuzione delle pene e dei premi, sul rapporto tra libero arbitrio e legge morale, e sul ruolo del pentimento come chiave d’accesso alla salvezza. Attraverso esempi emblematici (Farinata, Manfredi, Giustiniano), si evidenzia come la Commedia proponga una visione filosofico-giuridica che supera la legge umana e si fonda su un’etica del cuore.

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Tra sangue e ideali: Sartre e il dramma delle mani sporche

Tra sangue e ideali: Sartre e il dramma delle mani sporche

L’opera teatrale Le mani sporche di Jean-Paul Sartre, scritta nel 1948, è una potente riflessione sull’intreccio tra etica, politica e diritto in un mondo segnato dalla guerra e dalla rivoluzione. Attraverso la parabola tragica del protagonista Hugo, Sartre mette in discussione l’idea di purezza morale nell’azione politica, sollevando interrogativi fondamentali sulla responsabilità individuale, la legittimità della violenza e il giudizio morale e giuridico.

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Il contesto di Leonardo Sciascia: giustizia, potere e verità in un mondo corrotto

Il contesto di Leonardo Sciascia: giustizia, potere e verità in un mondo corrotto

In questo saggio si analizza Il contesto (1971) di Leonardo Sciascia come un’allegoria spietata del potere moderno e della crisi irreversibile della giustizia. Muovendosi tra il romanzo giallo e il pamphlet filosofico, l’opera mette in scena una disillusione radicale: la verità non salva, la giustizia non esiste, e il potere si esercita nel silenzio, nel ricatto e nella menzogna. Il saggio, strutturato in paragrafi tematici, affronta la questione della ragione tradita, dell’indagine come rito inutile e del ruolo dell’intellettuale in un mondo che ha smarrito ogni fondamento etico.

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L’Orestea di Eschilo: la città, il nomos, la misura

L’Orestea di Eschilo: la città, il nomos, la misura

La trilogia eschilea dell’Orestea (458 a.C.) mette in scena la metamorfosi più radicale dell’esperienza politico-giuridica occidentale: il passaggio dal ciclo infinito della vendetta fra i membri del ghénos all’orizzonte del nomos cittadino. Attraverso la vicenda di Agamennone, Clitennestra e Oreste, Eschilo rappresenta la nascita della giustizia pubblica, affidata all’Areopago istituito da Atena. Tale dispositivo tragico rivela che la città sussiste solo come comando della misura, capace di vincere la hýbris aristocratica e di sottrarre la sfera domestica (l’oîkos) alla deriva dell’odio privato. L’articolo, in cinque snodi tematici, indaga la tensione fra potere divino e istituzione umana, la dialettica vendetta-diritto, la funzione di Atena come lógos moderatore e la fragile “fondazione” di una giustizia che, pur nata dal sacro, può sopravvivere soltanto come esercizio umano di autolimitazione.

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La legge e la grazia: Jean Valjean e l’abisso della giustizia

La legge e la grazia: Jean Valjean e l’abisso della giustizia

I Miserabili di Victor Hugo come riflessione profonda sul rapporto tra diritto, giustizia e misericordia. Attraverso le figure di Jean Valjean e Javert, il romanzo mette in scena l’aporia tra legge e grazia, legalità e redenzione. Una fenomenologia etico-politica ancora attuale, che interroga il fondamento stesso del potere punitivo.

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La fattoria degli animali: la tragedia della sovranità tradita

La fattoria degli animali: la tragedia della sovranità tradita

Il presente contributo propone un’analisi filosofica del romanzo La fattoria degli animali di George Orwell, letta come una parabola sulla degenerazione dei sistemi ideologici e sulla crisi della verità nell’epoca del potere totalitario. Al centro della riflessione vi è la progressiva trasformazione del linguaggio e del pensiero, che attraverso una retorica manipolatoria e una riscrittura della memoria collettiva, rende possibile l’instaurarsi di una realtà fittizia in cui il dominio si maschera da liberazione. Ispirandosi alle categorie foucaultiane di biopolitica e discorso, il saggio indaga il ruolo della narrazione nella produzione della soggettività e nella giustificazione dell’oppressione, mettendo in luce la sostituzione del vero con il verosimile, del giusto con l’utile.

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Memorie di Adriano: potere, legge e forma dell’umano

Memorie di Adriano: potere, legge e forma dell’umano

Il romanzo storico-filosofico di Marguerite Yourcenar offre il pretesto per interrogare – con lo sguardo disincantato di un giurista e filosofo – la natura del potere imperiale, la tensione fra legge e libertà, il destino dell’Europa come spazio di mescolanza culturale. L’Adriano ricostruito dalla scrittrice francese si rivela paradigma di un sovrano che, pur possedendo il monopolio della forza, tenta di fondare la propria autorità su una legge interiore e su una ragione dialogica. Attraverso cinque snodi tematici, l’articolo mette a fuoco l’attualità del testo: la crisi dell’imperium, la ricerca di giustizia oltre il formalismo giuridico, l’idea di tolleranza come esercizio di misura, la dialettica fra memoria e identità, infine il tentativo – tragico – di coniugare potere e saggezza.

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La legge e la grazia: Jean Valjean e l’abisso della giustizia

La legge e la grazia: Jean Valjean e l’abisso della giustizia

I Miserabili di Victor Hugo come riflessione profonda sul rapporto tra diritto, giustizia e misericordia. Attraverso le figure di Jean Valjean e Javert, il romanzo mette in scena l’aporia tra legge e grazia, legalità e redenzione. Una fenomenologia etico-politica ancora attuale, che interroga il fondamento stesso del potere punitivo.

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