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Centro studi Livatino: una discriminazione al contrario

” La sentenza della 3^ sezione del Consiglio di Stato che dichiara nulli – anzi, inesistenti! – le trascrizioni nei registri dei Comuni dei matrimoni fra persone dello stesso sesso contratti all’estero può condividersi o meno. È però articolata e agganciata in modo logico e consequenziale alla giurisprudenza delle Corti europee e della Corte costituzionale italiana, oltre che al diritto vigente. Aggredire mediaticamente il relatore, cons. Carlo Deodato, come sta avvenendo da qualche ora, intanto ignora che il più alto consesso della giustizia amministrativa decide con cinque giudici, e non con uno soltanto. E poi realizza una discriminazione: il cons. Deodato sarebbe “reo” di qualificarsi cattolico e di avere simpatia per associazioni pro family. Nella storia italiana ci sono giudici la cui professionalità e la cui imparzialità sono state tanto più elevate in quanto radicate in fondamenti etici e di fede. La frontiera dell’intolleranza passa anche dalla convinzione che sono giuste solo le sentenze conformi ai propri dogmi ideologici. “ Così dichiarano il prof. Mauro Ronco, i giudici Alfredo Mantovano e Domenico Airoma e il prof. Filippo Vari, rispettivamente presidente e vicepresidenti del Centro studi Rosario Livatino.

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