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Unioni civili: Centro Livatino, è una legge incostituzionale.
Inviato con Comitato Difendiamo Figli promemoria a deputati

(ANSA) – ROMA, 11 MAG – Il Centro Studi Livatino insieme con il Comitato Difendiamo i Nostri Figli inviano oggi a tutti i Deputati una memoria per sottolineare che la legge sulle unioni civili è “iniqua e incostituzionale”. Lo riferiscono in una nota i presidenti Mauro Ronco e Massimo Gandolfini. Il documento è stato consegnato da qualche giorno al Capo dello Stato.

    “Pur denominandosi delle unioni civili- si legge nel documento – la pdl introduce un regime identico a quello del matrimonio, riprendendo le formule del codice civile per l’ unione fra coniugi:  contro la Costituzione, che tratta in modo specifico la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Grave é l’ apertura verso la stepchild adoption che una parte della giurisprudenza individuerà nella formulazione del comma 20. L’ adozione non resterà peraltro a lungo limitata ad alcuni casi:  verrà estesa dalla stessa giurisprudenza a ogni coppia omosessuale”.

    Per il Centro Livatino e il Comitato promotore del Family Day l’ approvazione della legge inoltre “condurrà alla maternità surrogata”. E ancora:  “Manca qualsiasi disciplina dell’ obiezione di coscienza, e ciò provocherà, come é accaduto in altri ordinamenti, discriminazioni e persecuzioni per chi privilegerà la deontologia della propria funzione rispetto all’ applicazione di una legge ingiusta. Vi é il rischio – riporta ancora il documento – di una deriva eutanasica, con la previsione, ampia e generica di decisioni sul fine vita nei confronti del partner
 incapace”.
    Ronco e Gandolfini stigmatizzano infine come “il tutto sia avvenuto al Senato senza alcuna discussione nel merito e alla Camera violando le osservazioni tecniche di organismi interni al Parlamento, come il Comitato per la legislazione, in entrambi i casi con l’ imposizione del voto di fiducia.

 

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ANSA-FOCUS/ Unioni, ira cattolici che si appellano a Mattarella
“Legge incostituzionale”. Popolo Family Day, ora arma referendum (di Manuela Tulli)
(ANSA) – ROMA, 11 MAG – Mondo cattolico sul piede di guerra dopo il ‘ sì’ della Camera alla fiducia sulle unioni civili. C’è chi parla di legge “incostituzionale” e “iniqua”, di “deriva autoritaria”, di “schiaffo alle famiglie”. “Con il voto finale sulle unioni civili oggi si uccide la democrazia”, ha sottolineato Massimo Gandolfini, tra i promotori del Family Day.
E la speranza ora é tutta in un pronunciamento del Capo dello Stato Sergio Mattarella al quale diverse associazioni si sono appellate.
Dopo le dure parole di ieri del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, oggi Avvenire dedica al voto della Camera il titolo di apertura  (“Unioni civili, ultimo colpo di fiducia”). E in un commento fa notare come “la levata di scudi contro Alfio Marchini”, che ha annunciato che non celebrerà unioni gay se eletto al Campidoglio, “suona come rivelatrice”. “Tutta questa voglia di cerimonie pubbliche e di sindaci in fascia tricolore rivela il pensiero recondito” quello di “dar vita al matrimonio gay egualitario”, mette in evidenza il giornale dei vescovi. Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli, insieme al Centro Sudi Livatino, ha invece messo a punto un dossier, inviato al Capo dello Stato Sergio Mattarella e a tutti i deputati, per dimostrare che la legge é fuori dalla Costituzione. Secondo il documento il ddl aprirebbe poi alla stepchild adoption. Parla di legge “incostituzionale” anche il presidente del Forum Famiglie Gianluigi De Paolo:  “Ci appelliamo al presidente della Repubblica Mattarella perché, sollevando dubbi di costituzionalità, chieda alle Camere un più attento riesame dell’ intera legge”. Sulla stessa linea d’ onda il commento di Filippo Maria Boscia, presidente dell’ Associazione Medici Cattolici Italiani:  “La legge sulle unioni civili é contraria alla Costituzione. Non si possono mettere sullo stesso piano la coppia di coniugi fondata su un patto stabile, duraturo ed egualitario, con altre convivenze”. L’ Agesc, l’associazione dei genitori che hanno figli nelle scuole cattoliche, parla di “schiaffo alle famiglie”.
Ma il mondo cattolico che di più si é mobilitato negli ultimi mesi contro il ddl Cirinnà  (Comitato Difendiamo i nostri Figli, Generazione Famiglia, Manif Pour Tous, Sentinelle in Piedi, etc) guarda già all’ autunno, quando si voterà per il referendum costituzionale. E allora sui social, da Twitter a Facebook, i commenti sul voto di oggi sulle unioni civili erano in gran parte accompagnati dagli hashtag #renziciricorderemo #IoVotoNo. (ANSA).

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